La raccolta delle nocciole è un evento, un rito, una realtà economica della tradizione contadina avellinese a cui ho assistito e partecipato per molti anni. Nella mia memoria sono ancora vivide le immagini, gli odori e i suoni che accompagnavano questo momento della vita contadina irpina:
lunghe distese di nocciole lasciate ad asciugare nell’aia di campagna, la selezione a mano di quelle migliori, l’accumulo di quelle rovinate o bucate in un angolo per poi destinarle ai cumuli di foglie e sterpaglia secca da accendere; i sacchi di iuta conservati nei depositi, il loro odore acre, la superficie ruvida, il loro colore scuro e la loro spessa trama in grado di contenere l’elevato peso delle nocciole essiccate.
Le nocciole, i sacchi consunti e l’iconografia di Burri sono, dunque, gli elementi che ho cercato di unire in queste opere, indagando a fondo nuove soluzioni grafiche e materiche, in grado di parlare di me e della mia terra attraverso un linguaggio artistico tutto nuovo in un ciclo di opere dal titolo “I sacchi di… nocciole“.