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Il Capricorno, l’inizio dell’anno

Enigma: Non è un pesce…non è uno stambecco… chi è?

Guido Bonatti, uno dei più noti astronomi e astrologi italiani del XIII secolo, sostiene che il Capricorno sia colui che sa condurre una buona vita, capace di provvedere ai suoi e altrui bisogni, che sa ben consigliare a chi chiede lumi, abile a fare i propri interessi, una persona che tende ad una visione melanconica, prudente, saggia. Nell’astrologia ad indirizzo psicologico la componente “capra” del segno rimanda alla tipologia immanente ed in analogia alla razionalità, caparbietà, ostinazione, fermezza. Mentre la componente “pesci” del segno rimanda alla tipologia trascendentale in analogia alla spiritualità, alla ricerca del sacro, alla profonda capacità di analisi e di connessione al mondo, sensibilità al male proprio e al male altrui.

E’ ormai tempo di solstizio d’inverno, avvenuto il 22 dicembre, quando il Sole si è trovato esattamente sopra il Tropico del Capricorno determinando il passaggio astronomico dall’autunno alla stagione invernale. Fino a tutto il 22 gennaio entreremo nel vivo della stagione del decimo segno di Terra dello Zodiaco, governato dal pianeta Saturno definito anche “Capra di Mare” essendo la capra e il pesce gli animali a cui è spiritualmente associato.

Decimo eroe dello Zodiaco a presentarsi al cospetto di Dio che gli affidò così la sua missione:

A te Capricorno, do il compito di essere e affermare la mia idea. Dovrai imparare a liberarti da tutto ciò che non sei. Solo quando avrai capito di essere “Anima” potrai affermare te stesso e il mio piano. Di certo, il tuo compito è duro e faticoso, ma affinché tu lo possa adempiere ti dono i talenti della disciplina, della tenacia e del distacco. Nel metterli a frutto presta attenzione che il peso della tua mente non schiacci il tuo cuore, perché allora l’ambizione, la durezza e il pessimismo renderanno il tuo viaggio aspro e faticoso”.

Quando il Sole entra nel segno del Capricorno la Luce, da un momento di estrema debolezza (solstizio invernale), inizierà progressivamente ad aumentare, per questo in questo segno troviamo i doni racchiusi nelle viscere della terra. Anche se i principi generativi della natura si liberano in primavera, è in autunno che i semi cadono sulla terra e poi è in inverno – detto saturnio- che la terra assorbe le semenze nel sottosuolo, come il Dio Saturno ha assorbito nel suo ventre i suoi figli prediletti per paura che questi un giorno avrebbero potuto privarlo del suo trono.

Il Glifo del Capricorno rappresenta una “capra acquatica”: le due corna nella parte superiore e la coda di pesce in basso. Ma la capra acquatica cosa vuole significare? La parte superiore “terrestre” rappresenta i valori legati all’elemento terra: gli obblighi, il senso del dovere, la stabilità ma anche la pazienza con cui si procede verso la conquista di sicurezze destinate a durare nel tempo. La parte inferiore, acquatica, rappresenta invece i valori legati all’elemento acqua: il piacere, la creatività, l’innovazione, i sentimenti e tutto ciò che è legato alla parte emotiva che in questo segno viene letteralmente “lasciata indietro”. Per questo il Capricorno, che apparentemente sembrerebbe un segno doppio in realtà e un segno Scisso. Un segno doppio si muove tra due mondi, pertenendo a entrambi; il Capricorno invece rappresenta il cammino verso la conquista di questa capacità di Unire due mondi. E’ un segno che deve conquistare la sua unità interiore. Il Capricorno rappresenta lo spirito con  cui mettiamo davanti (letteralmente poiché la metà capra è quella anteriore) una facciata determinata che scala la parete rocciosa alla conquista di una vetta che rappresenta l’ascesa sociale, la conquista di un ruolo di potere e di responsabilità in società, di denaro e di sicurezza materiale nascondendo e lasciando indietro la nostra parte che percepiamo come più vulnerabile, ossia la parte emotiva che vuole fare ciò che si sente e non ciò che deve fare, che vuole creare anziché seguire le regole. Non a caso il Capricorno è il segno opposto al Cancro, e viceversa: uno vede la parte emotiva come una debolezza da tenersi alle spalle, l’altro come la parte più preziosa di sé, da nutrire e da proteggere all’interno di una solida corazza, in modo che il mondo esterno non la sciupi. 

Ma perché il Capricorno presiede il solstizio d’inverno? La capra che scala la parete rocciosa mima il movimento verso Nord che il Sole inizia a compiere a partire dal primo giorno d’inverno; in questo periodo sono maggiori le piogge e le inondazioni, le nevicate e le gelate: perciò è anche una stagione particolarmente ricca di acqua. L’acqua che ricevono i semi (piantati durante la stagione dello Scorpione) rappresenta anche la pazienza e la costanza che è richiesta all’uomo per vederli diventare piante, con la primavera portata dal segno dell’Ariete. Non è un caso che il pianeta associato al Capricorno sia Saturno, infatti venivano chiamate Saturnalia le celebrazioni di questa divinità che avvenivano col solstizio d’inverno e cioè con l’ingresso del sole in questo segno. Secondo il mito e come raffigurato nel celebre dipinto di Francisco Goya, Saturno divorava i propri figli per paura che si avverasse la profezia secondo la quale uno di loro lo avrebbe spodestato e privato del suo potere. La metafora qui descrive perfettamente la lotta interiore di ognuno di noi, di cui il Capricorno è la massima rappresentazione: la tendenza a ignorare i nostri bisogni emotivi e la nostra parte irrazionale, per la paura che questa rappresenti un ostacolo al raggiungimento dei nostri obiettivi “terreni”. Quando arriviamo a comprendere che la nostra parte emotiva non è fragile ma ribelle e non è un nemico ma una forma personale di potere allora avremo integrato perfettamente la scissione che questo segno ci mostra.

Il mese del Capricorno ci offre moltissime opportunità. In questi giorni abbiamo grande bisogno di questa solida energia della terra e il Capricorno è sicuramente quello che ci offre forza e radicamento. I Capricorni sono famosi per essere tra i segni più pratici, ambiziosi, realistici e coerenti dello Zodiaco e in questo mese abbiamo tutti l’opportunità di connetterci con questa energia.

E non si poteva non associare a questo segno “Starman” di David Bowie (anche lui del segno Capricorno). Il Capricorno sta sulla vetta così come l’uomo delle stelle sta nel cielo; Troppo spettacolare per essere ignorato, troppo difficile da capire per comunicare per davvero con noi. 

O almeno così crede.

 

testo di Elvira Scognamiglio
grafica di Crinos

“il killer dell’ottimismo di facciata” – Lo scorpione

“Che noia!”- esclama con aria provocatoria lanciando il cappotto sul divano. Il tempo di entrare a casa sua e già si lamenta. E’ l’unico nello Zodiaco ad orientarsi nelle tenebre, a dare del “tu” al tormento –  non a caso – è considerato “il killer dell’ottimismo di facciata”. Grazie ad una mente telepatica ha imparato a dialogare con il suo inconscio. Odia stare nei salotti a fare conversazioni e non c’è da stupirsi se sparisce con una scusa perché in realtà vuole solamente stare con il suo abisso: parliamo del mistico segno d’acqua dello Scorpione.

Il 23 ottobre assistiamo all’ingresso del Sole in questo segno che da il via ad una stagione intensa e catartica in cui è possibile esplorare emozioni e reazioni, andare oltre l’ovvio ma soprattutto distaccarsi dal passato. La stagione dello Scorpione chiama sempre delle trasformazioni e ci spinge a liberare le nostre emozioni più profonde affrontando i nostri tabù. Del resto, questo segno è un autentico fuoriclasse nel rompere i limiti che invece il segno della Bilancia si impone al fine di mantenere rapporti di buon vicinato. Lo Scorpione, invece, non sopporta i luoghi comuni della buona educazione, il bon ton, le tavole decorate alla perfezione per nascondere chissà quali disagi. Ha un’intelligenza formidabile in grado di sfidare chiunque,  tuttavia, non conduce un’esistenza facile, aggrovigliato com’è alla sua “centralina emotiva”, alla scossa desiderante che tutti temono.

Segno Fisso, rappresentato dall’elemento Acqua possiede una natura estremamente sensibile ed empatica, secondo l’astrologia karmika fu l’ottavo a presentarsi al cospetto di Dio:

“…A te Scorpione, affido il compito di purificare ed eliminare gli ostacoli. Dovrai rimuovere e far morire tutto ciò che impedisce la realizzazione del mio piano, affinchè sia dato spazio a tutto ciò che è puro e nobile. Così comincerai da te stesso: imparerai a morire e rinascere dalle tue ceneri; poi insegnerai all’uomo a fare altrettanto. Affinché tu possa assolvere il tuo compito, ti dono i talenti della volontà, dell’intuizione e della rinascita. Usali con amore e non dimenticare che intolleranza, eccessivo individualismo e passioni incontrollate saranno grandi ostacoli lungo il tuo viaggio”.

E’ il segno centrale dell’autunno e rappresenta il principio della trasformazione; la stagione è ancora viva ma le temperature sempre più basse e le giornate sempre più corte permettono una fondamentale funzione in natura: la decomposizione. Governato da Plutone – pianeta del cambiamento e della rivoluzione e Dio dei morti nell’antichità – lo Scorpione agisce con circospezione ed estrema prudenza prevedendo il futuro esattamente come nel ciclo naturale in cui quello che tutti chiamano “morte” in primavera sarà rinascita. Come l’animale di cui porta il nome, che si nasconde sotto i sassi o si annida tra le fessure – comunque sempre nell’ombra – lo Scorpione tiene molto alla sua privacy, ama osservare, studiare e comprendere gli altri, per poterne prevedere il comportamento ma non ama essere a sua volta osservato, compreso e analizzato.

Un mito antichissimo che si ricollega al significato simbolico dello Scorpione è quello dell’Araba Fenice, uccello consacrato a Ra, il Dio del Sole, la Fenice era un animale fantastico, ma molto probabilmente il riferimento reale è frutto di una divinizzazione dell’airone del Nilo, il cui ritorno stagionale sulle sponde del fiume corrispondeva al ritirarsi dell’inondazione annuale e, quindi, alla rinnovata fertilità del terreno con conseguente abbondanza di cibo per le popolazioni egizie.

Il mito classico occidentale legato allo Scorpione, invece, è quello di Orione. Orione era un gigante, figlio di Poseidone ed Euriale, definito  “il più bello tra i mortali”, abile cacciatore, agitato da passioni dirompenti e da robustissimi appetiti carnali. Era solito andare a caccia in compagnia del suo fedele segugio Sirio: un giorno si imbatté nella dea Artemide/Diana, che si innamorò perdutamente del gigante con cui però non riuscì ad accoppiarsi, vista la sua castità e fedeltà alla moglie Eos. Quando però lo vide flirtare con le Pleiadi, in preda alla gelosia gli scatenò contro uno scorpione, che lo punse con il suo veleno mortale. Orione diventa la costellazione più brillante e visibile del cielo boreale mentre lo Scorpione è la costellazione opposta, collocata cioè alla massima distanza in modo da non minacciarlo ulteriormente.

Dall’interpretazione del Glifo, come per la Vergine, lo Scorpione è rappresentato da una M – che è la raffigurazione stilizzata dell’intestino che richiama – in entrambi i segni – alle qualità di percezione sensoriale e di intuito. La terminazione del glifo presenta una freccia che, a differenza del segno della Vergine in cui è rivolta verso l’interno rappresentando così l’introversione, in questo caso, essendo rivolta in fuori, rappresenta l’estroversione. In senso evolutivo corrisponde alla focalizzazione delle forze per (ri)produrre l’interiorità all’esterno.

L’archetipo a cui è associato è il Distruttore che rappresenta la parte della nostra coscienza che accetta e comprende la morte, la fine e la trasformazione; è un archetipo del viaggio e corrisponde alla fase di vita adulta in cui si fa l’esperienza: per poter passare da una fase a una successiva occorre accettarne la fine.

Nello Zodiaco lo Scorpione è opposto al segno del Toro; tale opposizione si rivela in termini di conflitto tra la forza di vita e di crescita da una parte e la forza di morte e di trasformazione dall’altra; tra il possesso e l’attaccamento del Toro e il distacco e il lasciar andare dello Scorpione; tra le sicurezze materiali dell’uno e il potere interiorizzato del secondo. Lo Scorpione possiede una profondità filosofica-esistenziale che il Toro non riesce a comprendere e concepire ma proprio la mediazione tra i due estremi riesce a rendere equilibrata la concezione della vita, nella quale si può godere e disporre dei beni materiali ma con la consapevolezza che non ci si può fare affidamento, perché tutto passa, e le vere sicurezze vanno cercate e trovate dentro di sé.

Il passaggio del Sole nello Scorpione, dunque, apre un periodo di grande apertura mentale che ci porta a guardare oltre le apparenze. La luce del Sole espande la natura dubbiosa ed inquisitoria dello Scorpione, rendendoci più curiosi ed interessati al mondo che ci circonda ma anche più sospettosi e diffidenti. Questo evento ci spinge infatti a scavare più a fondo, a riportare alla luce verità nascoste ma anche a mettere in dubbio i nostri dogmi e a non prendere tutto quel che sentiamo per oro colato. D’altro canto, durante questo grande flusso di energie, legate anche alla diminuzione della potenza solare, è molto importante dare energia al nostro “Sole interiore” sfruttando la spinta rigenerativa che sarà possibile solo se, come umanità, accettiamo di affrontare e fare i conti anche con le nostre ombre facendo attenzione a non auto- sabotarci.

 “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, asseriva lo scienziato Lavoisier riferendosi alla chimica ed a tutti i cambiamenti che in essa si concretizzano. Come durante questo passaggio del sole e di energie, è importante che nel momento in cui ci si trova davanti ad una difficoltà sarà bene capirla, affrontarla e non distruggersi perché tutto può essere cambiato ed evoluto nel tempo.

testo di Elvira Scognamiglio

grafica digitale di Crinos

 

 

 

Il Segno della Bilancia

Sotto le energie dell’Equinozio autunnale del 23 Settembre, il Sole si sposta nella costellazione della Bilancia e ci resta fino a tutto il 22 Ottobre. Proprio il 24 settembre, infatti, sperimenteremo il perfetto equilibrio tra ore diurne e notturne; Un caso? Pare proprio di no. Equilibrio, infatti, è la parola chiave per questo segno d’Aria, Cardinale ed Autunnale. Esattamente come la stagione a cui dà inizio, il temperamento del segno è moderato e temperato e non è un caso che proprio in questo periodo le forze della natura ritornino in armonia, i colori si facciano più sfumati e le temperature più miti e gradevoli.

Ma partiamo dalla missione evolutiva affidata a questo segno; E’stato il settimo Eroe dello Zodiaco a presentarsi al cospetto di Dio che gli disse:

A te Bilancia, affido il compito di valutare e scegliere ciò che è utile alla realizzazione del mio piano. Dovrai valutare ciò che serve e ciò che non serve e, infine, scegliere ciò che è utile far continuare. E’ un compito difficile e delicato, ma affinché tu lo possa assolvere ti dono i talenti dell’equilibrio, della lucidità di giudizio e del senso della bellezza. Usali con saggezza, senza farti lacerare dal mare di dubbi senza fine. Ricorda che indecisione, compromesso e accondiscendenza saranno gli ostacoli che incontrerai lungo il tuo cammino”.

E Bilancia, con rara grazia, ritornò al suo posto.


Nella rappresentazione del Glifo
, la Bilancia è l’unico segno ad essere associato ad un oggetto inanimato anziché ad un essere vivente. Coincidenze? Ovviamente no. La Bilancia, infatti, non è rappresentata da un animale o da una persona poiché in questo segno prevale fortemente la componente filosofica più di quella naturale. La Bilancia rappresenta, più che uno stato della Natura, un ideale di vita e un modo di Essere. La stagione della Bilancia, infatti, è equidistante fra nascita e fine del ciclo delle stagioni. Equilibrio e armonia, dunque, la fanno da capolista. Il Glifo stesso della Bilancia rappresenta lo strumento di misurazione dell’equilibrio ma anchelo sapevate?-il disegno stilizzato di un tramonto. La linea retta è la terra e il semicerchio il sole; cielo e terra, dunque, si incontrano disegnando un’armonia felice. La Bilancia è un segno Cardinale e cioè iniziatore; introduce, infatti,le facoltà intellettive; rappresenta soprattutto la connessione con gli altri su un piano mentale, la pace e la negoziazione. Al segno della Vergine segue quello della Bilancia poiché al periodo della vendemmia segue la ripartizione del raccolto. Dopo che la Vergine ha raccolto e conservato, infatti, la Bilancia arriva per dividere il raccolto con equità e giustizia fra tutta la comunità. E’ per questo che il segno simboleggia l’Etica, la Giustizia, l’attenzione sull’aspetto sociale-relazionale dell’esistenza e anche un certo perfezionismosicuramente meno pratico e asciutto di quello della Verginema più mentale e sofisticato. Dopotutto, il pianeta del segno non è solo Saturno ma anche e soprattutto Venere. Se Saturno ci suggerisce che il benessere bilancino nasce da un lavoro di ordine e precisione, Venere ci ricorda che poter mangiare tutto l’inverno grazie alla ripartizione precisa del raccolto è una forma di benessere materiale. La differenza con la Venere taurina -pianeta che governa il segno del Toroè che la Venere intellettualizzata della Bilancia contiene una nota di perfezionismo dato dalla ricerca dell’armonia perfetta che nel segno del Toro non prevale. Per la Bilancia, infatti, la bellezza è sempre simbolo di armonia; La bellezza diventa, quindi, un concetto, una cosa che, prima che godere, si impara, si crea e si conosce.

In quanto segno venusiano, la Bilancia presiede il senso dell’estetica ma anche l’arte, il galateo, la moda, il buongusto e in generale “il bello” che infonde pace e piacere alla sola vista. Alla Bilancia corrisponde anche il senso degli “altri” dato che il tipo di operato che simboleggia è strettamente legato al senso di comunità. Per questo è un segno di “relazione, di compromesso con gli altri, di socialità e aggregazione…Ma anche di diplomazia e negoziazione. Non dimentichiamo che, essendo un segno d’aria, il senso del rapporto sociale ha una forte componente razionale/intellettiva. Per questo alla Bilancia si associa anche il matrimonio e, in generale, tutto ciò che implica la realizzazione di un accordo e di un’armonia tra le persone suggellata dalla stipula di un contratto: “Un po’ Principi, un po’ Principesse e un po’ Notai”.

Sempre in quanto segno d’aria, nel paradigma bilancino troviamo anche leggerezza, spirito giovane, ironia e una certa sbadataggine. L’aria è infatti un elemento veloce che non rappresenta la concretizzazione dei valori quanto il loro concepimento con la facoltà del pensiero.

Quando il Sole entra in Bilancia è tempo di Diplomazia. Questo segno ci invita a riconnetterci con noi stessi, con i nostri desideri e anche con gli altri. L’obiettivo finale è quello di limitare il più possibile gli elementi della nostra vita che non ci piacciono. La sua influenza porta con sé energie innovative volte a dare il via a nuovi progetti e nuove esperienze L’‘idea di un nuovo inizio, infatti, è sempre molto presente, soprattutto quando inizia una nuova stagione, ma ciò che è importante in questo caso è soprattutto fare il punto sulle nostre relazioni per mettere al primo posto il nostro benessere e migliorare il nostro equilibrio interiore. Quindi cercheremo di armonizzare la nostra vita personale, la nostra vita emotiva, la nostra vita professionale e la nostra vita familiare. L’amore per stessi e per gli altri è il centro, il punto fondamentale di questa riflessione e di questa stagione. Non riusciremo magari a liberarci di tutto ciò che ci danneggia o appesantisce, ma quello che possiamo fare è concentrare la nostra vita sul piacere inserendo magari nella routine quotidiana più cose che ci fanno stare bene ed in equilibrio con noi stessi.

Insomma, il mantra è: “Amarsi”.

 

testo di Elvira Scognamiglio

grafica di Crinos

 

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ERCOLINO: N.1 – LA NASCITA

In una terra lontana e magica, dove vivono potenti dei, animali incantati e creature fatate, ha inizio una storia destinata a diventare subito mito. È la storia di Ercolino, un bambino di straordinaria forza e bellezza nato dall’unione della bellissima, ma mortale, Alcmena con il possente ed immortale Giove, re di tutti gli dei. Ercolino, semidio in terra, affascinerà sin da subito tutti gli abitanti dell’antica Grecia, eccetto uno: Giunone, la regina degli dei, offesa dall’ennesimo tradimento del marito Giove. La vendetta muoverà allora la dea dall’Olimpo sulla Terra intenta a punire Ercolino della sua esistenza, ma il bimbo dimostrerà di possedere poteri eccezionali che lo proteggeranno dai mali causati dalla cattiva matrigna.

Ercolino. La nascita”è una storia scritta ed illustrata da Pellegrino Capobianco, archeologo ed artista, che con immagini colorate e fantastiche ed un font specifico per i DSA, interpreta in chiave nuova ed ironica il mito e l’iconografia di Ercole, destinandola ad un pubblico di giovanissimi lettori.

 

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#05 – AkkaLaGrandeSignora

Questa è la storia di AkkaLaGrandeSignora
Questa è una storia che crea un Gigantesco Abbraccio.

AkkaLaGrandeSignora non ha età e non ha casa ma di sicuro è Donna, come donna è la sua strana bocca, la sua calda mantella, la sua preziosa corona.

I suoi impercettibili movimenti sono donne che camminano senza sosta, le sue braccia sono donne che accolgono e le sue gambe sono donne che sorreggono.

In questo momento però AkkaLaGrandeSignora è quasi immobile.
Ci guarda tutti e a volte è preoccupata, a tratti è delusa e allo stesso tempo speranzosa!
Ci vede realmente per quanto siamo piccoli, tutti indifesi e tutti uguali.
Ci osserva e ci rimprovera perché da sempre cerca di darci protezione ma – da troppo tempo – si vede tradita dai nostri stupidi comportamenti.

AkkaLaGrandeSignora, nonostante questo… non smette di nutrirci.
Dall’Acqua che le scorre al posto dei capelli… sa che potrà ancora dissetarci.
Dal Sole e dalla Luna che protegge nel suo diadema… sa che potrà darci la giusta energia e il giusto silenzio.
Dalle Stelle che la vestono… sa che potrà darci la giusta Luce.

Akka è Madre, è Culla, è Clessidra. È Tonda, è Piena, è Morbida.
È la Carta che chiude il Cerchio, è la Tana che mai nega Rifugio.
È fatta di strati e croste, si nutre del fuoco che le arde nel ventre ed è sorretta dalle cime che la abitano.
Ancora una volta e anche oggi ci tende le sue braccia che – come fossero radici – ci avvolgono.
Proprio adesso, tutti insieme, siamo stretti in un gigantesco abbraccio che ogni cosa può curare.

AkkaLaGrandeSignora ha scelto – oggi più di ieri – di farci sentire meno soli. AkkaLaGrandeSignora ha scelto – oggi più di ieri – di perdonarci e di cullarci ancora nel suo ruotare che tutto può contenere.

STORIE DI UN DISEGNO. Dall’Inchiostro alle Parole
di Pellegrino Capobianco ed Anastasia Marsella