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Il futurismo cosmico di Riccardo Ricas nella Milano degli anni ’30.

Riccardo “Ricas” Castagnedi (1912-1999) è stato un pittore milanese, attivo soprattutto tra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Quaranta. Il suo stile onirico e a tratti asettico lo inquadra perfettamente nell’ambito del Secondo Futurismo italiano, in particolare all’interno di quel Futurismo cosmico d’impronta prampoliniana che coniuga insieme Aeropittura, Surrealismo e Astrattismo. Le sue creazioni sono caratterizzate da paesaggi asettici, alieni, visioni aeree di mondi sconosciuti, con un’attenzione particolare alle forme geometriche e alle ombre di derivazione dechirichiana.

Co-firmatario del Manifesto della Plastica Murale Futurista nel 1936, Ricas è stato definito dal critico Enrico Crispolti come apportatore di uno stile << accentuatamente neo – metafisico >>. Questa miscellanea di stili che caratterizza il futurismo cosmico di Ricas e, in generale, il Secondo Futurismo milanese, è stata descritta egregiamente da Enrico Prampolini che nel 1932 sulla rivista “Futurismo” scrive: <<Vedo nell’Aeropittura il mezzo per sorpassare le frontiere della realtà plastiche…e di vivere le forze occulte dell’idealismo cosmico>>. Ricas nel corso degli anni Trenta partecipa a tutti gli eventi più importanti a livello internazionale assieme al gruppo dei futuristi milanesi: Triennali, Biennali e Mostre di Aeropittura Futurista Italiana. Per questi appuntamenti l’artista milanese propone opere dai titoli suggestivi (purtroppo quasi tutte andate perdute): Viaggio nel mio pianeta, Umanità geologica, Cosmico, Geologia subcosciente

Nell’ambito della produzione artistica di Ricas è doveroso ricordare la cospicua serie di paesaggi umanizzati con teste – architettura di spiccata ispirazione surrealista. In essa il tema dell’autoritratto con baffi del pittore è predominante: questo inserimento di tematiche ironiche e ludiche va sicuramente ricollegato al forte legame che in questo periodo Ricas stringe con il pittore Bruno Munari, famoso per le sue mille invenzioni e innovazioni.

Oltre alla produzione artistica vera e propria (che racchiude in sé anche numerose sculture, progetti di scenografie teatrali, pitture murali e ceramiche futuriste) Ricas va ricordato per la sua collaborazione con il grandissimo Munari nell’ambito della grafica pubblicitaria d’artista. Insieme i due artisti hanno dato vita allo Studio R+M attivo per tutti gli anni Trenta. Lo Studio di grafica pubblicitaria di Munari e Ricas sviluppa ai massimi livelli il concetto di fotomontaggio e di fotocollage: essi si caratterizzano per l’estrema contaminazione fra fotografia e segno grafico creando soluzioni tipografiche di matrice futurista, manipolazioni uniche e molto soggettive.

Ricas, Sogno a Capri, tempera su cartone, 60x40, 1938
Ricas, Sogno a Capri, tempera su cartone, 60×40, 1938

Ricas assieme a Munari collabora per la realizzazione d’illustrazioni su moltissime riviste dell’epoca tra cui L’Ala d’Italia e L’Ufficio Moderno; le illustrazioni per L’Ala d’Italia sono state interamente acquistate dalla famiglia del famosissimo Conte Caproni, ingegnere aeronautico e costruttore, nel Secondo Dopoguerra.

Negli anni Cinquanta Ricas va ricordato per la sua fondamentale collaborazione nell’ideazione del Carosello, il format pubblicitario con cui tutti i bambini andavano a letto. Dal Dopoguerra in poi la sua attività di artista lascia il posto a quella d’imprenditore: fonda la rivista “Il Mondo” e diventa presidente del Touring Club Italiano. Ricas muore nel 1999.

Martina Borghi